All'opera in un castagneto e con la massima concentrazione

Il mio Toyota nel suo "ambiente naturale" in buona compagnia! (Amanita muscaria)

Fermarsi a "lavorare" immersi in questo ambiente rigenera corpo e mente!

Coprinus, un'allegra famigliola di funghi nel parco di Portofino

Uscire in faggeta in questa stagione riempie il cuore di emozioni e colori (Val d'Aveto)

……e poi, d'un tratto trovarvi di fronte ad un esemplare di Amanita muscaria , la regina dei boschi, in tutto il suo splendore ?

Se non lo avete mai fatto, ve lo consiglio vivamente come terapia contro lo stress cittadino, è un'efficace cura per il corpo e per la mente!

Il bello di questi soggetti è la loro immobilità, abituato ad insetti, rettili, anfibi e fiori mossi dal vento o da "vita propria", finalmente un soggetto che non scappa, non si sposta, rimane fermo al suo posto e mi permette così preparare con calma tutto il set fotografico, senza fretta e gustandomi attimo per attimo ogni minima vibrazione del bosco nel quale sono immerso.

E' incredibile come passi il tempo quando, nella massima concentrazione, preparo il tutto ed inizio a fare i primi esperimenti di scatto.

Spesso guardo l'ora e mi accorgo che, sono fermo sullo stesso soggetto da 45 minuti pensando però che ne siano passati al massimo 15!!

Sia in compagnia che in solitaria allestire i vari set fotografici a seconda del soggetto è realmente un divertimento. Il tempo non manca, l'ambiente ti avvolge regalandoti forti emozioni, quindi la fantasia è libera di sbizarrirsi.

Attacco spesso, secondo le necessità, flash agli alberi vicini al soggetto preso di mira, talvolta usiamo anche due cavalletti contemporaneamente!

I confronti tecnici fra di noi e le conseguenti lunghe discussioni mi permettono di trovare e sperimentare tecniche nuove soprattutto nei momenti di massima nascita quando il bosco mi permette di fare foto "inconsuete" mescolando la bellezza della natura con elementi "umani" per riuscire a dare l'idea dell'abbondanza e ricchezza del momento!

Recentemente ho sfruttato una delle mie uscite autunnali per fare un "servizio fotografico" a prodotti di bellezza per un futuro catalogo di un centro estetico, bisogna ammettere che posti del genere regalano facilmente idee e possibilità!

Non è raro che, una volta coricato sulle foglie per inquadrare e scattare, senta dei rumori vicino a me e scopra così di condividere il letto di foglie con qualche Salamandra o piccole Rane che naturalmente diventano mie modelle alla pari dei funghi!

Come vi ho accennato sono fungaiolo da molti anni ma una cosa devo ammetterla, da quando le mie uscite mirano a trovare funghi velenosi, la quantità di porcini portati a casa non è masi stata così grande, sarà pure una combinazione ma di sicuro non posso lamentarmi.

In tutto questo idillio, vi sono due aspetti che mi danno MOLTO fastidio: m'innervosisco molto quando durante le mie "esplorazioni" trovo sparso per il bosco carte di merendine, pacchetti di sigarette, bottigliette d'acqua o anche semplici carte di caramelle. Sono stufo di riempirmi le tasche con la "rumenta" degli altri!

Ma com'è possibile che una persona, in un ambiente come questo, non si faccia il minimo problema a gettare in terra svariati oggetti che provocano danni all'"ecosistema bosco"??

Penso di avere la risposta, si tratta di quelle persone che io chiamo i "predatori del bosco" che entrano nelle faggete SOLO per prendere i funghi o cacciare e solo in quel periodo dell'anno, il loro intento non è godersi la natura ma privarla dei suoi frutti senza il minimo ritegno e soprattutto rispetto!

La seconda "fonte" di nervosismo me la provocano certi fungaioli che, VOLUTAMENTE, spezzano con il bastone ogni fungo che incontrano sul loro cammino tranne quelli che finiscono nel cavagno. Ma per quale motivo lo fanno? Penseranno mica di confondere un'Amanita con un porcino???

Speso, i due profili coincidono e si tratta delle stesse persone maleducate, mi auguro di non beccarne mai uno sul fatto perché ne nascerebbe come minimo un'accesa discussione!!!

La "mia" stagione dei funghi parte da metà Settembre e arriva ai primi di Dicembre, naturalmente da metà Novembre in poi nei faggi la vita si "ferma",

non cresce più nulla, a quel punto il territorio del Parco di Portofino per le sue condizioni climatiche più favorevoli mi permette di prolungare parecchio la stagione.

Tutti conoscono il suddetto Parco per le sue bellezze paesaggistiche e per le sue meravigliose passeggiate ma pochi sanno che, a poche decine di metri dal mare, i funghi prosperano in grandi varietà di colori e forme!

Al contrario le fresche ed umide faggete presentano specie che amano questi tipi di ambiente e che per il 90% non potrebbero vivere più in basso e prossime al mare.

La stagione la chiudo i primi di Dicembre, nelle leccete di Montallegro che, per la loro favorevole esposizione a Sud, malgrado la stagione "avanzata", sono piene di Leccinum lepidum.

Queste molteplici opportunità che ho vicino casa, mi permettono di trovare specie diverse a seconda dell'ambiente esplorato e per un fotografo non è cosa da poco!

Anche questa volta sono giunto alla fine del racconto, l'auspicio è sempre quello di essere riuscito a trasmettervi nuove emozioni e stimoli nei confronti della natura che ci circonda e nella quale viviamo che non chiede altro di essere lasciata "in pace".

Un caro saluto a tutti e..... ................preparatevi per il prossimo report!!!!

Claudio Pia alias Cloude

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